30 giorni esatti son passati da quel venerdì 08 giugno, da quel suo
sorprendente, nei tempi in cui si è manifestato, arrivo a casa … La Preferita è
già un mese che è con me ed ha preso corpo forte ed irresistibile tutto il suo
fascino: semplice, sbarazzina, vivace ed anche birichina con delle componenti
tecniche, soprattutto all’impianto frenante, tremendamente lontane dai tempi moderni pur non essendo una
moto “vecchia”.
Il suo fascino esce dal contesto della logica e ti fa preferire
un semplice girello, con le ginocchia richiuse; con il busto investito
dall’aria rovente di questi caldi giorni estivi e con la visiera del casco che
torna, dopo tanto tempo, a riempiesi di moscerini ed insetti che
inesorabilmente terminano la loro corsa non più sull’ampio parabrezza di Amelia
o su quello esile ma molto redditizio di Regina.
La Preferita mi ha accompagnato al lavoro, spesso allungandone il
tragitto; mi ha accompagnato, la sera, a godere un gelato consumato al fresco
delle mura cittadine di Assisi, di Corciano, di Perugia e non posso certo
scordare le sue uscite sulle strade della piega: la Cima (Apecchiese) ed il
Peglia (Colonnetta).
Lo ha fatto con una versatilità e con una adattabilità, entro ovviamente
ai suoi limiti, sbalorditiva; grande Basic e grande il motore 800, un capolavoro
di spinta ai bassi, un’opera d’arte la sua progressione, la sua ripresa e la
sua elasticità.
Fra i pochi interventi eseguiti (la moto dovrà essere sonoramente pulita
quest’inverno) a parte lo spogliarello, ho alzato il manubrio ruotandolo in
avanti e la postura alla guida si è fatta più dominante: il busto è caricato più
in avanti con le braccia che si allargano bene, i gomiti si alzano e le
mani vanno ad impugnare le appiccicose manopole originali impedendo ai
polsi di abbassarsi.
La mia guida ne ha tratto beneficio ed il gusto di andare è aumentato
ancor di più con l’evidenza di una caratteristica particolare per questo
esemplare: la corsa leggermente più lunga dell’innesto per l’inserimento
della 5à marcia rispetto i restanti rapporti che mi fanno pensare di
intervenire sulla regolazione del pedalino del cambio; vedremo se persisterà
la “difficoltà” di inserimento o magari è stata una mia “colpa” avendo
indossato scarpe estive da moto molto più sottili di stivali e
quant’altro.
I consumi sono forse il capitolo più sorprendente della Preferita, non
è necessario porre particolari attenzioni per registrare percorrenze anche
leggermente superiore ai 20 km/l ovvio che l’aumentare dell’andatura e della
manetta si paga con un consumo maggiore.
Tuttavia, in considerazione ai
limiti della capacità frenante della moto, è proprio lo stile di guida alla
ricerca continua della scorrevolezza e del ritmo che da un lato consente
andature di tutto rispetto e dall’altro fa apprezzare una certa “economia di
esercizio”.
Un bel mese questo passato assieme Preferita; tanti altri ci
attendono.
Nessun commento:
Posta un commento